Benedizione dei pani votivi dedicati al Santo di Sebaste detti cuddureddi.
Quisti dolcini dopo la benedizione vengono distribuiti in Chiesa fra gli astanti mentre una parte di queste vengono riservati e distribuiti a parenti ed amici per allontanare il mal di gola.
Carnevale valledolmese - Sfilata di carri allegorici e gruppi in maschera (ultima domenica di carnevale e martedì successivo).
Tra le tradizioni profane del luogo occupa il primo posto quella relativa alle feste di Carnevale, che erano tanto attese dai giovani e dalle donzelle in attesa del principe azzurro. Nelle quattro domeniche che ne precedevano la festa le famiglie delle giovane fanciulle davano feste da ballo nelle proprie abitazioni; tutti i gruppi di giovani erano accolti nelle abitazioni per danzare purchè fossero presentati da un mazziere (c.d. portatore) noto al padrone di casa e garante dell’igiene morale del gruppo. L’ultimo giorno di Carnevale s’improvvisavano angoli di cucina in alcune strade e si offrivano ai passanti piattoni di maccheroni insugati e rocchi di salsiccia arrostita. A notte fonda si procedeva alla condanna a morte del Carnevale per impiccagione, oppure lo si sottoponeva ad un intervento chirurgico, reso urgente dalla smodata ingurgitazione di pasta, salsiccia e vino. La farsa si concludeva, a mezzanotte con la morte straziante del crapulone incallito, compianto anche dal mortorio delle campane.
La tradizione del carnevale a Valledolmo affonda, quindi, le proprie radici in un lontano passato. Tuttavia, oggi, la manifestazione, che si svolge l’ultima domenica di carnevale ed il martedì successivo con le tradizionali sfilate dei carri allegorici e gruppi in maschera, organizzati ed allestiti dalle Associazioni e gruppi locali, si è di fatto uniformata alla prevalente tendenza dei più famosi carnevali che si svolgono nel resto d’Italia.
I Virgineddi Festa di S. Giuseppe - Ogni anno per la festa di San Giuseppe i fedeli che intendono ringraziare il Santo per qualche grazia ricevuta, invitano bambini e anziani c.d. “Virgineddi” ad una mensa ricca di cibi e variamente adornata (tavolata di S. Giuseppe). Le tavolate possono essere visitate nei giorni precedenti e la mattina della festa. Caratteristiche culinarie sono le “sfingi di San Giuseppe” ed il pane di San Giuseppe che adorna le “tavolate” dopo essere stato lavorato artisticamente dalle bravissime massaie del luogo in tante fantasiose e tradizionali forme spalmate di chiara d’uovo e guarnito con papaverina.
Santa Pasqua – L’incontro Nella giornata della Santa Pasqua lungo la Via Cadorna si svolge il tradizionale Incontro. Vi partecipano in abitino e con ceri tutte le locali confraternite, la banda cittadina, l’intero paese e molte altre persone provenienti dai centri vicini. Sul mezzogiorno al terzo squillo di tromba i simulacri dell’Addolorata e del Cristo Risorto, portati a spalla, muovono di corsa l’una verso l’altro. Giunti a poca distanza, viene tolto il velo nero all’Addolorata così che Madre e Figlio, in un impeto incontenibile di gioia, si stringono in dolce abbraccio. Suonano a festa tutte le campane e la banda: la gioia prorompe nell’aria con lo scoppio dei mortaretti. Da alcuni decenni a questa cerimonia è stata aggiunta un’ulteriore presenza: la calata degli angeli, i quali, sostenuti in alto da funi e carrucole, esprimono alla Madonna e al Risorto il compiacimento dei fedeli per l’avvenuto trionfo sulla morte.
Tipici dolci di Pasqua sono i pani da cena (ossia biscotto di pasta frolla aromatizzato all’anice “cimino” a forma di piccolo panetto tagliato in modo da formare quattro pizzi); Li pupi cu l’ova (pasta frolla lavorata in varie artistiche forme con in mezzo un uovo di gallina cotto al forno a legna) e gli agnelli pasquali a base di zucchero o di pasta reale.
Ascensione di Nostro Signore. Si procede ancora oggi alla benedizione degli equini e dell’erba, in Piazza Medici, la mattina dell’Ascensione per propiziare la protezione o la guarigione degli equini, preziosi collaboratori degli agricoltori nel lavoro dei campi.
Santa Cruci - 3 Maggio
Il 3 maggio d’ogni anno si celebra la festa della Santa Croce nella chiesetta del Calvario. In segno di ringraziamento alla Santa Croce, nella sua ricorrenza i fedeli confezionano pezzature di pane in forma di mani, di piedi, gambe, faccia, etc. spalmate di chiara d’uovo e guarnito con papaverina. Questo pane, una volta benedetto, viene distribuito ai fedeli.
S. Antonio di Padova patrono del paese - 18 agosto
La festa si svolge sotto il patrocinio del Comune con manifestazioni a carattere religioso culturale, ricreativo e musicale che si protraggono durante tutto il mese di agosto. Alla Santa Messa e alla solenne processione del Santo partecipano le autorità locali, le confraternite del luogo con il caratteristico abitino e la locale banda musicale che intona piacevoli marce.
Sagra del Pomodoro (venerdì, sabato e domenica terza settimana di settembre) manifestazione di promozione del pomodoro siccagno di Valledolmo. La sagra si svolge in Piazza Purità in appositi stand con esposizione di diverse varietà di pomodoro, degustazione di varie pietanze preparate con il pomodoro, la salsa ed il concentrato “astrattu” in abbinamento ai prodotti tipici locali, per concludersi con una tradizionale spaghettata.
Il pomodoro siccagno, rosso e succoso, viene coltivato in pieno campo senza alcuna irrigazione da cui il nome “siccagno”. E’ una coltura primaverile estiva: in genere viene praticato il trapianto in pieno campo di piantine coltivate in serra. Durante la coltivazione delle piantine si effettuano limitati interventi colturali allo scopo di mantenere la terra umida e priva di erbe infestanti: inesistenti i trattamenti antiparassitari. L’assenza di irrigazione e il particolare clima del comprensorio valledolmese, con buoni livelli di umidità dell’atmosfera anche nel periodo estivo, equilibrano il processo di evapo-traspirazione, determinano l’ispessimento dei tessuti a palizzata delle foglie e riducono l’apertura degli stomi, cui consegue un limitato consumo di acqua.
Le rese per ettaro sono di 100/120 quintali. La produzione del pomodoro siccagno, fra le attività agricole del luogo, oggi spicca per la qualità, la bontà e l’importante produzione.
Sagra dell’uva e festa dei vini DOC della Contea di Sclafani in cui ricade il territorio di Valledolmo. 1^ domenica di ottobre - Mostra e assaggio della produzione locale di uve da tavola e da mosto e della produzione vinicola locale – Degustazione prodotti tipici locali.
La cucina valledolmese è tipicamente mediterranea, i suoi temi fondamentali sono olio, pane, pasta, formaggio, ortaggi, legumi, verdure, erbe aromatiche e spontanee. Con queste magnifiche materie prime si cucinano piatti sobri ma gustosi e genuini che risentono della cultura contadina del nostro territorio. Il passato agro-pastorale ha lasciato segni inconfondibili nelle pietanze locali che testimoniano ancora oggi l’attaccamento alla terra. Ne citiamo soltanto alcune tra le più caratteristiche e interessanti.
I favi a vugghiuneddu (fave bollite) e, soprattutto, lu maccu, purea di fave insaporita con finocchietti selvatici, che si condisce con olio crudo e si mangia con pane o pasta;
La minestra fatta con diversi tipi di pasta, verdure stagionali e legumi di ogni sorta: fagioli, lenticchie, ceci, piselli.
La frittedda, piatto tipicamente primaverile preparata con piselli, carciofi, favette verdi, finocchietti selvatici, cucinati in umido;
I tagghiarini di sola farina e acqua impastati senza uova, conditi generalmente con sontuoso ragù delle feste, preparato con astrattu (concentrato di pomodoro essiccato al sole), carne e salsiccia di maiale.
il pane di grano duro, di pasta bionda e soffice, ben lievitato e cotto nel forno a legna, diventa pani cunzatu quando appena sfornato viene condito con olio, origano, formaggio grattugiato e filetti di sarda salata. Il pane accompagna una grande varietà di cumpanaggi: olive verdi e nere, formaggi, ricotta fresca e salata, insaccati di maiale (salsicce asciutte), lardo salato e speziato, pomodori secchi…
le focacce rustiche tra le quali la popolare faccia di vecchia.
Tra i secondi citiamo il farsumagro, un arrotolato di vitello che racchiude una ricca farcia, i braciuluna di cutina, involtini di cotenne ripiene di mollica e formaggio al sugo di pomodoro. La carne di castrato cotta alla brace, le stigghiole, involtini di interiora di agnello, aromatizzate con erbe, cipolletta e formaggi, cotte sulla brace.
Il merletto, il ricamo e le trine sono un'arte dolce e armoniosa che esprime i momenti della storia, del costume e soprattutto è espressione di sentimento e sensibilità del lavoro femminile. La meravigliosa arte del ricamo, che era il passatempo preferito anche dalle nobili dame del 500, da allora si è tramandato di generazione in generazione raccontando una lunga storia fatta di passione e di amore per un arte espressione di tanta bellezza che rivive in diversi piccoli centri d'Italia.
Nel passato era la "dote" che faceva nascere l'arte del ricamo, dei merletti e delle trine. Questa biancheria, sia personale che per la casa, veniva confezionata dalle madri che poi la donavano in dote alle figlie quando si sposavano. Però non solo le madri ma anche le figlie, fin da adolescenti, lavoravano al tombolo e si preparavano la loro biancheria per la dote; invece nelle famiglie ricche si faceva preparare la dote da altre merlettaie.
È cosi che questa arte del ricamo, a cavallo tra le tradizioni del passato e l’artigianato del presente, anche a Valledolmo rappresenta una diffusa attività domestica, benché saltuaria e discontinua. Viene così confezionati della bellissima biancheria intima come camicie da notte, abbellita da ricami, con iniziali, lavori a chiacchierino e pizzi o sfilato siciliano, e poi ancora federe per cuscini, lenzuola e svolte per i letti stile rinascimento. Come anche asciugamani con inserti di pizzo, oppure fatti a punto antico con le frange (frinze), e poi centrini in tante forme e ricami diversi molto belli e anche tende ornate all'uncinetto o a punto ago, per rendere la casa più bella.
Feste ricorrenti e tradizioni popolari Versione Inglese (Translation by Giuseppe Castelli)
FESTIVITIES AND CUSTOMS
Saint Blaise's Feast Day on the 3rd February
The blessed votive bread in honour of Saint Blaise's of Sebaste is called cuddureddi. After the blessing, it is given out to eat and prevent sore throats.
Carneval in Valledolmo – the procession of allegorical carts and costumes (on the last Sunday and Tuesday of Carnival).Carnival is one of the most important and happiest events in Valledolmo. In the past, it was long-awaited by the young men and women who dreamed of meeting their prince charming. On the four Sundays before Shrove Tuesday, the families of young women gave dance parties in their houses. All youngsters were welcomed as long as they were presented by a mace-bearer who was known to the landlord and vouched for them. On the last day of Carnival, tables of food are prepared in the streets and macaroni with sauce and roasted sausages are offered to passers-by. At night, Carnival was either sentenced to death and hung or made to undergo an urgent operation after gulping down great amounts of pasta, sausages and wine. The farce ended at midnight with the agonizing death of the crapulent and the bells mourning his death. The Carnival of Valledolmo is a very old tradition. Today it takes place with its traditional parade of allegorical carts and masks prepared by local associations and groups. However, it has become similar to the ones in the rest of the country.
I Virgineddi Saint Joseph’s Feast Every year on Saint Joseph’s Day, the believers who intend to thank the saint for a granted grace, invite elderly people and children ( called Virgineddi) to sit and eat at a table filled of food and decorations ( called tavolata di S. Giuseppe). The tavolata (table) can be visited a few days before and on the morning of the feast day. Culinary specialities include “sfingi di San Giuseppe” (fried pastry puffs) and pane di San Giuseppe, fancy bread-sculpting designs made by the skilled housewives.
Easter – L’incontro (The Meeting) L’incontro (The Meeting) takes place in Via Cadorna on Easter Day. Local confraternities dressed in their traditional robes and carrying candles, the local band and people coming from the neighboring towns take part in the event. At the third trumpet blast at midday, the statues of Our Lady of Sorrow and of The Risen Christ, carried on people’s shoulders, run towards each other. When they get close, the black veil is taken from the Blessed Mother, so that the Mother and the Son can meet (incontro means to meet) and with great joy hug each other. All the church bells ring, the band plays and fireworks are set off. In the last decades, la calata degli angeli (the fall of the angels) has been added to the event: angels hold up by ropes and pulleys, express the believers’ joy to the Blessed Mother and The Risen Christ for the triumph over death. The traditional Easter sweets are: i pani da cena , biscuits with shortcrust pastry and cimino anise; Li pupi cu l’ova, biscuits with shortcrust pastry in different forms and with a cooked egg in the middle and Easter lambs made of sugar and marzipan.
Ascension Day - The blessing of horses and grass in Piazza Medici takes place in the morning to ensure the protection and health of horses who work in the fields. HOLY CROSS – 3rd May The feast of Santa Cruci is celebrated every year on 3rd May in the Chiesa del Calvario to thank the Holy Cross for the granted graces. Believers prepare breads in the forms of hands, feet, legs and face. They are then blessed and given out to the people.
Feast of St. Anthony Of Padua, patron saint celebrated on 18th August. The feast is sponsored by the local administration and a number of cultural, musical, entertaining and religious events take place (mass and procession in honour of the saint, confraternities, local band playing marches) in August.
Tomato Festival (third week of September on Friday, Saturday and Sunday)The festival aims at promoting the siccagno tomatoes of Valledolmo. It takes place in Piazza Purità in stands where different varieties of tomatoes are exhibited and it is possible to taste different dishes with tomatoes, tomato sauce, astrattu (tomato extract), together with typical local products. The festival ends with the traditional spaghettata. The red and juicy siccagno tomato is grown without watering (from siccu, dry in Sicilian). It is planted in summer in greenhouses in fields and only a few interventions are done to keep the soil moist and to weed the fields. No pesticides are used. The lack of irrigation and the particular climate of the territory of Valledolmo, with a high level of humidity also in summer, balance the evaporation-transpiration process, determine the thickening of the palisade tissues of the leaves and reduce the opening of the stomas: as a consequence, there is limited use of water. The production of siccagno tomatoes is one of the most important and stands out for good quality.
Grape Festival and Controlled Denomination Of Origin Wine Feast of Sclafani County on the first Sunday of October. Art exhibitions and the tasting of grapes and wine and other local products.
Valledolmese Cuisine
The Valledolmese Cuisine is typically Mediterranean. Its distinctive foods include olive oil, bread, pasta, cheese, legumes and aromatic herbs. These ingredients make savoury and genuine dishes of peasant culture. The agricultural and pastoral past has left a deep mark in local dishes, testifying an attachment to the land. Here are some of the most typical and characteristic dishes: - I favi a vugghiuneddu (boiled fava beans) and lu maccu (fava beans purée with wild fennel) eaten with pasta or bread and served with olive oil;- soups with all sorts of pasta and seasonal vegetables;- La frittedda, a dish served in spring and stewed with peas, artichokes, fava beans, onions and wild fennel;- I tagghiarini (=tagliatelli) made of just flour and water, served with ragù sauce made of astrattu (thick dry tomato paste), meat and sausage; - pani cunzatu warm bread baked in wood-burning ovens and seasoned with olive oil, oregano, grated cheese and salted sardines; it can be served with black and green olives, salted and fresh ricotta, dry sausage, spicy and salted lard or dry tomatoes;- faccia di vecchia, a popular focaccia ( a sort of white pizza topped with olive oil and pecorino cheese);- among the main courses, we can mention farsumagro ("false lean", meat roll with rich stuffing), braciuluna di cutina (pork skin rollups stuffed with bread crumbs, cheese and tomato sauce; castrato (barbecued mutton), stigghiole (roasted lamb intestines stuffed with aromatic herbs, onions and cheese).
Lacework and Embroidery
Lacework and embroidery are an art form which expresses local history, customs and the sensibility and feelings of women’s work. The marvelous art of embroidery, originally the noblewomen’s hobby, has been passed down from one generation to another; it describes a long history of passion and love for the beauty present in different places in Italy. In the past, this art developed thanks to use of dowry embroideries which were prepared in anticipation of marriage. Both mothers and daughters made everything they needed working on the lace pillow; rich families had other lace makers make their dowry. So the art of embroidering, between past traditions and present craftsmanship, represents a domestic but occasional activity in Valledolmo. Women’s underwear (as nightdresses), pillowcases and bed sheets are made and adorned with beautiful laces and tatting. Towels with laces or fringes, doilies in several patterns and lovely pieces of crochet embroidery embellish the house.